Se sei neo mamma o neo papà probabilmente già saprai cosa sono gli scatti di crescita. Si tratta infatti di fasi comuni a tutti i neonati, che possono essere più o meno manifeste, e che avvengono per tutti i bambini all’incirca nello stesso periodo, intorno alle tre settimane, intorno alle sei settimane, e poi a tre, sei e nove mesi. Vediamo meglio insieme di cosa si tratta.
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Cosa sono gli scatti di crescita
La crescita dei bambini, quando sono molto piccoli, ha alcuni picchi. I picchi, o scatti, di crescita appunto. Gli scatti di crescita sono delle fasi comuni a tutti i neonati che si caratterizzano per una crescita più veloce del solito. Di solito si manifestano con una maggiore voracità da parte del bimbo. Infatti, i neonati, durante gli scatti di crescita sono più affamati perché le loro esigenze nutrizionali stanno cambiando e cercano con maggiore frequenza il seno, se vengono allattati naturalmente, oppure il biberon. Durante gli scatti di crescita i muscoli facciali del bimbo che servono per succhiare meglio il latte lavorano più velocemente, di solito a questo corrisponde una maggiore produzione di latte da parte della mamma. Se invece il bimbo viene nutrito con latte artificiale, si potrà notare questo cambiamento per via di una maggiore velocità a terminare la poppata da parte del bambino.
Attenzione però: non sempre gli scatti di crescita sono evidenti. Infatti, a volte più succedere che avvengano in concomitanza ad altri eventi come coliche, dentizione o naso chiuso a causa del raffreddore. Questo porta il bambino a nutrirsi in maniera diversa dal solito, e quindi a mangiare con una foga maggiore. Sicuramente è più facile accorgersi di uno scatto di crescita se il bambino viene nutrito con latte artificiale, perché saprai esattamente quanto latte ha consumato e in quanto tempo.
I bambini durante gli scatti di crescita hanno bisogno di mangiare di più, perché il loro fabbisogno energetico aumenta. Quindi è importante, per i genitori sapere che queste fasi esistono, e sono perfettamente normali.
Quali sono gli scatti di crescita
Al contrario di quello che si crede, la crescita del bambino non avviene in modo lineare, ma a scatti. Sarà di circa 125 grammi a settimana per i primi tre mesi e di circa 80 grammi a settimana, successivamente.
Gli scatti di crescita possono avvenire fin dalle prime settimane di vita del bambino e possono durare dai due o tre giorni, fino ad arrivare anche a una settimana. Gli scatti di crescita avvengono con frequenza durante il primo anno. Infatti, generalmente succedono tra la seconda e la terza settimana, tra la sesta e l’ottava settimana, a 3 mesi, a 6 mesi e tra gli 8 e i 9 mesi. Te ne accorgerai facilmente perché durante gli scatti di crescita il piccolo è più irritabile e nervoso, soprattutto di notte. I bimbi che vengono allattati al seno non si vogliono allontanare dalla mamma e richiedono tantissime volte di attaccarsi.
Non tutti i bambini manifestano in modo evidente gli scatti di crescita, alcuni ad esempio lo fanno senza sintomi evidenti. L’importante è tenere sempre d’occhio la crescita del piccolo, insieme al pediatra.
Perché a volte preoccupano i genitori
Gli scatti di crescita a volte preoccupano mamma e papà perché il bimbo non sembra mai sazio, e anche al termine della poppata continuano ad essere nervosi. Inoltre, anche i bambini che sembravano avere stabilito un buon ritmo sonno-veglia, potrebbero chiedere nuovamente le poppate notturne. Questo aspetto potrebbe preoccupare i genitori, ma in realtà è perfettamente normale. Controlla sempre che la sua crescita non rallenti o si interrompa, in quel caso contatta il pediatra per fargli esaminare la situazione. Fai lo stesso anche se noti che il tuo bimbo fa meno pipì del solito.
Al contrario, se vedi che continua a fare i suoi bisogni con regolarità e ad aumentare di peso, non occorre preoccuparsi. Questa maggiore fame fa parte della sua crescita. Prova quindi a soddisfarlo ed eventualmente, ma solo in un secondo momento, valuta la possibilità di aggiungere latte artificiale. Prima però dovrai essere sicura di non produrre latte a sufficienza, e in ogni caso ti consigliamo sempre prima di confrontarti con il tuo pediatra. Lui saprà dirti come comportarti ed eventualmente quanto latte artificiale aggiungere.
Come si riconoscono gli scatti di crescita
Come dicevamo, durante gli scatti di crescita, l’atteggiamento del neonato cambia. Tra gli aspetti più significativi che ci permettono di riconoscere uno scatto di crescita, c’è l’aumento dell’appetito. Infatti, il bimbo chiede di essere allattato più spesso, circa una volta ogni venti minuti. Di solito nel primo scatto significativo, che si manifesta intorno ai tre mesi, la mamma ha la sensazione di non avere latte a sufficienza per nutrire il bimbo. Ma, questa maggiore “foga” di nutrirsi, fa aumentare la produzione di latte materno, e permette alla mamma di soddisfare il suo fabbisogno. Diverso il discorso per le mamme che allattano il bebè con il latte in formula. In quel caso sarà sufficiente aumentare la dose di latte artificiale, sempre consultando prima il pediatra.
Un altro aspetto molto importante è quello che riguarda l’irritabilità del bimbo. Sarà quindi necessario confortarlo e coccolarlo un po’ più del solito. Probabilmente ti accorgerai che necessita di un maggiore contatto fisico e che vuole essere tenuto più a lungo in braccio. Il contatto con la mamma sarà per lui un potente antistress. Questo aspetto sarà una costante per tutti gli scatti di crescita. Anche il sonno subirà qualche cambiamento. Infatti, il bimbo farà dei sonnellini più frequenti e prolungati, mentre le poppate avverranno soprattutto durante la notte.
Gli scatti di crescita però non comportano febbre, spossatezza, vomito o altri sintomi che potrebbero invece essere dovuti a un virus o un malessere legato ad altre cause. Nel caso in cui si presentassero questi sintomi rivolgiti al pediatra.
Come ci si comporta durante gli scatti di crescita
I dottori suggeriscono di assecondare la fame del piccolo e quindi di attaccarlo al seno o di dargli il biberon ogni volta che manifesta il desiderio di mangiare. In questo modo sarà più facile, nel caso dell’allattamento al seno, aumentare la produzione di latte e, per il bimbo, stabilire più in fretta una nuova normalità. Se invece il tuo bimbo viene nutrito con latte artificiale, sarà necessario aumentare progressivamente la quantità di latte preparato fino ad arrivare ad un quantitativo soddisfacente. Se vuoi essere sicura di non sbagliare con le dosi, chiedi sempre consiglio al tuo pediatra.
Anche se il tuo bimbo ha ripreso a svegliarsi di notte, affamato, non negargli la poppata. Sarà una frase breve, poi tornerà a ristabilirsi su un nuovo equilibrio. A volte, i genitori preoccupati per questo cambio di abitudine, pensano che la soluzione sia di dare al neonato il ciuccio ma, come probabilmente ti dirà qualunque pediatra, la fame del bambino va assecondata.
Durante gli scatti di crescita la gestione di un bimbo da parte di mamma e papà può diventare complicata, ma vedrai che nel giro di qualche giorno, o nel peggiore dei casi di una settimana, ritornerà la calma.
Se il bimbo viene allattato al seno
Se il bimbo viene allattato al seno è più difficile accorgersi della maggiore voracità. La mamma potrà accorgersene perché si sentirà “svuotata”. Di solito, molte mamme, tendono a calmare il bimbo con il ciuccio oppure a integrare nell’alimentazione il latte artificiale, se non viene prodotto latte a sufficienza. Evita però di dare al piccolo dell’acqua durante le crisi di pianto a causa della fame. Dare al piccolo una tisana o dell’acqua lo stimolerà a succhiare meno dal seno e quindi anche la produzione di latte sarà minore.
L’importante è assecondare il piccolo, affinché le sue esigenze di nutrizione vengano soddisfatte.
Se è allattato con il latte artificiale
Se il bimbo viene nutrito con latte artificiale sarà più facile accorgersi, e quindi gestire, uno scatto di crescita. Infatti, saprai con maggiore precisione quanto latte prende il bimbo e di conseguenza aumentare progressivamente la dose, fino ad arrivare a soddisfare il suo fabbisogno. In questo modo potrai anche evitare di aumentare il numero di poppate, soprattutto di notte. La quantità andrà comunque aumentata gradualmente, rispettando il peso del bambino e dopo aver interpellato il pediatra. Infatti, è sempre meglio chiedere per farsi indicare le dosi corrette in base all’età del bambino e al suo peso. Se il bambino vomita dopo aver mangiato, probabilmente significa che sta ricevendo troppa formula.
Se è nutrito con allattamento misto
Se il tuo bimbo viene già allattato sia al seno che con il latte in formula, durante gli scatti di crescita sarebbe meglio privilegiare l’allattamento materno. In questo modo, il seno sarà comunque stimolato e potrà produrre più latte per il bambino. Poi, eventualmente, al termine della poppata se il bimbo non è ancora sazio potrai integrare con il biberon, aumentando l’apporto in maniera graduale.
Gli scatti di crescita cognitivi: cosa sono
I bimbi, naturalmente, non crescono solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello cognitivo. Gli scatti di crescita cognitivi sono periodi che hanno luogo durante il primo anno del piccolo, durante i quali il bambino sviluppa determinate abilità psicologiche, logiche e cognitive. Anche in questo caso i bimbi potrebbe apparire agli occhi di mamma e papà un po’ più irrequieti, capricciosi e potrebbero svegliarsi durante la notte.
Di solito questi scatti sono sette, e si svolgono tutti nel primo anno. Di solito le varie tappe dello sviluppo del sistema nervoso dei bambini coincidono con gli scatti di crescita fisici di cui abbiamo già parlato. Quando il bimbo ha pochi mesi, o settimane, lo scatto di crescita durerà meno, mentre potrà durare più a lungo man mano che diventa più grande. In questi momenti scoprono mani e piedi e imparano a controllarli, prima in modo più scoordinato, poi sempre meglio. Si interessano ai volti della gente e alle loro espressioni, emettono suoni, gorgheggiano, amano sentire la voce degli altri. C’è poi la lallazione, così come l’interazione con gli oggetti.
La durata degli scatti di crescita cognitivi può essere anche piuttosto lunga, perché è legata allo sviluppo del sistema nervoso e interessa processi complessi che richiedono una maggiore quantità di tempo per essere ultimati.