Il sonno del neonato è uno degli argomenti che più interessano mamma e papà. Quali sono le abitudini dei bambini appena nati? Perché dormono così tanto e cosa fare quando non lo fanno o quando piangono nel sonno? Con questo articolo vogliamo suggerirti come comportarti. Quello che potrai fare, o eviterai di fare, aiuterà i più piccoli a riposare meglio e a gestire il sonno in maniera autonoma.
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Quanto dorme un neonato?
I bambini, quando sono appena nati, dormono molto. Nei primi mesi trascorrono circa il 70% della giornata, o più, dormendo. Stiamo parlando di circa 15 ore al giorno, in alcuni casi anche di più. Il sonno dei neonati infatti è molto diverso rispetto a quello degli adulti e cambia man mano che il bambino cresce. Inoltre, non è sempre uguale nell’arco della giornata. Infatti, il sonno del neonato non è continuativo. Ci sono fasi diverse, alcune di sonno più intenso possono durare 90 minuti o due ore, altre invece, di sonno più leggero, appena 60 minuti. Solitamente i neonati dormono o si svegliano in base alle loro pulsioni, come fame o sete.
Quando sono molto piccoli hanno la necessità di mangiare frequentemente, fino a 12 volte al giorno, quindi hanno anche un sonno che dura intorno alle 3-4 ore di fila. I bambini che vengono allattati artificialmente possono dormire più a lungo, rispetto a quelli allattati al seno, che invece hanno bisogno di mangiare più frequentemente. Il sonno è fondamentale per lo sviluppo dei più piccoli. Quindi, come è facile intuire, il loro riposo deve essere il più tranquillo possibile. A volte però succede che i neo-genitori si facciano prendere dal panico a causa di qualche problema, come ad esempio risvegli agitati o pianti nel sonno. Il sonno di un neonato infatti può essere un argomento misterioso, almeno all’inizio, ma poi con il passare del tempo anche i genitori più inesperti impareranno a riconoscerne ritmi e caratteristiche. Infatti, crescendo i bambini cambiano abitudini e iniziano a dormire sempre meno.
A cosa serve il sonno nei neonati
Non è raro sentire qualche neo-mamma preoccupata perché il proprio bimbo dorme troppo. In realtà il neonato ha bisogno di dormire molte ore, perché in quel momento avviene il suo sviluppo cerebrale. In particolare, la Fase REM è quella più importante per questa attività di sviluppo. Infatti, nella Fase REM il bambino sviluppa la memoria, stimola l’ormone della crescita e rafforza il sistema immunitario. La Fase REM nei neonati è circa il 50% del sonno quotidiano, poi cambia e diminuisce andando avanti nel tempo. Infatti, intorno ai 3 anni è intorno al 25%, mentre è intorno al 20% per i bambini di 6 anni.
Se il tuo bambino, al contrario, non dorme molto vogliamo comunque rassicurarti: ogni bambino è diverso, e non tutti dormono la stessa quantità di ore. Ci sono bambini che dormono meno e crescono comunque sani. Ma il sonno, così come altri aspetti che riguardano la vita dei più piccoli, va comunque tenuto sotto controllo per capire se tutto sta filando nel verso giusto. Quindi è importante che il bambino dorma il tempo necessario per imparare a gestirsi da solo i propri ritmi, ma anche che mangi a sufficienza. I due argomenti, infatti, sono legati l’uno all’altro. Se passa troppo tempo tra una poppata e l’altra occorre svegliarlo. Infatti, non tutti i bambini sono dei dormiglioni. Ci sono quelli che dormo 20 ore, mentre altri possono dormire appena 14 ore e stare comunque bene e in salute. Solitamente il sonno dei neonati si regolarizza nel tempo quindi non c’è di che preoccuparsi.
Problematiche che riguardano il sonno dei neonati
I bambini, nei primi mesi di vita possono avere qualche piccola problematica, o presunta tale, che potrebbe far preoccupare mamma e papà. Ovviamente a tutto c’è una spiegazione e per vivere con tranquillità questo periodo di vita del bambino è sufficiente capire cosa sta accadendo. Continuate a leggere per capire meglio perché il neonato piange nel sonno o perché si gira e si rigira mentre dorme.
Cosa fare quando il neonato piange nel sonno
Anche a noi adulti, durante la notte, succede di svegliarci. Magari non ce ne accorgiamo nemmeno perché torniamo subito a dormire. Di solito questo accade tra un ciclo di sonno e l’altro. Lo stesso succede ai neonati, solo che questi risvegli per loro accadono più frequentemente e, non essendo ancora abituati ad addormentarsi da soli, tendono a chiamare mamma e papà, piangendo. Si tratta di un accadimento perfettamente normale. I neonati quando si risvegliano senza qualcuno ad accudirli si spaventano e iniziano a piangere. Lo stesso accade anche nel mondo animale e fa parte dell’istinto di sopravvivenza che permette ai piccoli di farsi difendere dagli adulti da attacchi di eventuali predatori.
Può succedere nei neonati che il momento del risveglio con relativo pianto diventi più frequente in determinati momenti della crescita. In particolare questo accade quanto i bambini iniziano a gattonare o a camminare oppure intorno ai 18-24 mesi, o ancora allo spuntare dei primi dentini, in occasione dell’inserimento al nido, alla nascita del fratellino o della sorellina, quando la mamma torna a lavorare, oppure più banalmente se cambia qualche routine o se ci sono tensioni familiari. In sostanza, può succedere che il bambino pianga nel sonno e si svegli più frequentemente in occasione dei cosiddetti “scatti di crescita”.
L’importante è andare da lui, quando questo accade, e rassicurarlo con qualche coccola. Generalmente, se si tratta di questo, il bambino tenderà a riaddormentarsi in fretta. Molto utile, soprattutto nei primi mesi di vita, è il co-sleeping, ovvero la culla che si attacca al letto matrimoniale dove dormono mamma e papà. Il bambino si addormenterà più facilmente dopo essersi svegliato piangendo e per la mamma sarà ancora più facile dargli la poppata prima di farlo addormentare.
Cosa fare quando il neonato non dorme
Intorno ai 6 mesi i bambini iniziano a sviluppare la paura di essere separati dalla mamma. Fa parte, anche questa fase, dello sviluppo del bambino. Solitamente in questo momento tenderà a svegliarsi di notte. Per farlo dormire meglio, mamma e papà potranno aiutarlo dandogli alcune abitudini di sonno, programmando con regolarità gli orari d’inizio e fine sonnellini. Anche i pisolini diurni non dovranno essere troppo lunghi se non si vuole interferire con il sonno notturno.
I bambini devono avere dei rituali e delle routine. Queste lo aiuteranno ad addormentarsi tranquillo e con maggiore regolarità. Quindi è importante che vada a dormire sempre alla stessa ora, magari con la mamma che gli canta la ninna nanna oppure lo culla un po’, prima di metterlo nel lettino. È importante non aspettare che sia esausto, per metterlo a letto. Solitamente i bambini molto stanchi diventano anche più insofferenti e quindi più difficili da far addormentare. Il nostro consiglio è di non agitarlo troppo nell’oretta che precede la nanna.
L’ideale è anche farlo addormentare nello stesso luogo in cui trascorrerà la notte. Infatti a volte farlo addormentare in un posto e poi spostarlo tende a confonderlo, e quindi ad agitarlo.
Perché il neonato si gira e rigira nel sonno
Appena nato il bambino non percepisce differenza tra il sonno diurno e quello notturno. Quindi si sveglierà e si addormenterà, compiendo alcuni micro-sonni, sia di giorno che di notte per mangiare.
Il sonno dei neonati è suddiviso tra fase REM e fase non-REM. Quella REM è la classica fase di sonno leggero, con sogni e movimenti del corpo e del viso. Quando il bambino è ancora neonato, questa fase occupa circa il 50% del suo sonno. Invece il sonno non-REM è quella del sonno molto profondo. In quest’ultima fase il bambino non si muove. Quindi, quando il bambino tende a muoversi di più è tendenzialmente nella fase REM. Non bisogna quindi preoccuparsi se si gira e si rigira nel sonno. È perfettamente normale. L’importante è non fare dormire il neonato a pancia in giù, ma solo a pancia in su, per evitare il rischio di SIDS, ovvero la Sindrome della Morte Improvvisa del Lattante.
Poi, andando avanti con i mesi inizierà a dormire leggermente meno, pur continuando ad avere importanti esigenze di sonno. Nel primo mese di vita i cicli di sonno sono distribuiti equamente durante il giorno e la notte. È soltanto verso i due mesi che il neonato inizierà ad acquisire la consapevole del ritmo circadiano. Ovvero, imparerà a riconoscere il giorno e la notte e dormire di conseguenza. In questo momento mamma e papà potranno iniziare a stabilire un orario per il sonno notturno, in funzione dei pasti, e a costruire una routine fatta di bagnetto, luci soffuse e ninna nanna, per farlo dormire meglio.
Perché il neonato non dorme di giorno?
Spesso i neonati, soprattutto nelle prime settimane, sviluppano un’attività di sonno-veglia insolita, un po’ più lunga durante il giorno e più breve e frammentata di notte. Questo succede perché, durante la gravidanza, il neonato è abituato a dormire quando la mamma sta facendo le sue cose, quindi normalmente di giorno, e tende a svegliarsi quando invece lei si stende per riposare. Quindi, una volta nato però può accadere che non dorma molto di giorno, ma a volte è solo un’impressione, perché compie sonni più brevi e occorre più tempo affinché si riaddormenti. Questo accade perché fasi di sonno più profondo e altre fasi di sonno più leggero si alternano, soprattutto nei primi mesi. Poi crescendo il ciclo sonno-veglia tende a normalizzarsi.
In particolare, intorno alle 6/8 settimane, i neonati tendono a dormire di più anche di giorno, per periodi più lunghi.
Anche in questo caso, è molto importante che abbia una regolarità. La routine aiuterà il bambino a rilassarsi. Magari, se occorre, sarà necessario svegliarlo ogni 2 o 3 ore. Ma ogni bambino, come diciamo sempre, è diverso.
Solitamente però, farlo dormire nello stesso posto in cui dorme anche di notte, lasciando l’ambiente più luminoso, senza preoccuparti di fare troppo rumore, gli permetterà di capire che può dormire anche durante il giorno. Infatti, con il tempo, dormirà più profondamente di notte e meno di giorno. Solitamente, dopo quattro mesi, il neonato si abitua ad avere un proprio bioritmo. Questo farà in modo che dorma più a lungo la notte e che riesca a dormire anche di giorno, seppur in modo più leggero e frammentato. A tre mesi il bambino avrà la necessità di dormire in media 13-14 ore al giorno. I periodi di veglia saranno più lunghi durante il giorno, mentre di notte dormirà più profondamente.
Come abituare un neonato a dormire nel lettino
Alcuni bambini tendono a non voler dormire nel lettino, ma soltanto in braccio. In quel caso, è importante che il neonato si abitui. Quindi appena si nota la stanchezza, ovvero sguardo fisso e stropicciamento degli occhi, occorre portarlo nel lettino. Potrai stare con lui, fino a che non si sarà addormentato, ma senza prenderlo in braccio. Le buone abitudini, per i neonati, sono fondamentali. Infatti, finché il bimbo non avrà adottate il proprio ritmo di sonno e veglia, più simile possibile a quello degli adulti, è bene che impari a dormire nel suo letto, di notte.
Se è molto piccolo, potrebbe avere bisogno di un riduttore nella culla, per sentirsi più protetto.
In questo processo occorre avere molta costanza. Può accadere di farsi cogliere dalla stanchezza o dal nervosismo, ma è importante essere fermi con il bambino. Se si vuole abituarlo a dormire nel lettino non si può adottare la soluzione facile, ovvero portarlo nel lettone.
Neonato dorme solo in braccio: consigli utili
A volte succede che i bambini vogliano dormire solo in braccio. Si tratta di un comportamento normale, perché desiderano un contatto fisico con la mamma e quando questo manca si sentono impauriti. Per ritrovare la tranquillità il piccolo vuole sentire il ritmo del cuore della mamma e la sua voce. Per questo tende ad addormentarsi solo quando si trova in braccio a lei.
Infatti, soprattutto nelle prime settimane, il neonato è completamente dipendente dalla mamma, che deve soddisfare i suoi bisogni primari. Infatti, i bambini tendono a diventare autonomi intorno all’anno di età. Nonostante questo, è importante che i bambini imparino ad addormentarsi da soli, nel loro lettino.