Tra latte materno e latte artificiale esistono alcune differenze oppure no? Questa è una delle domande più frequenti tra le neomamme. Entrambi servono a nutrire i neonati, ma esistono anche delle differenze.
Non a caso, nonostante il latte materno sia la soluzione più naturale per nutrire i piccoli, in alcuni casi è necessario integrare, nell’alimentazione del neonato, anche qualche dose di latte artificiale. Ma vediamo insieme quali sono le principale differenze.
Indice
Le prorietà del latte materno:
Il latte materno ovviamente è l’elemento più completo per la nutrizione di un neonato: ma quali sono le sue proprietà? Scopriamolo assieme!
PROTEINE
La prima differenza tra latte materno e latte artificiale è data dalla quantità di proteine. Infatti, il latte materno, al contrario di quello che si potrebbe pensare, è meno proteico di quello artificiale. Attenzione però: la quantità di proteine contenute nel latte materno è sufficiente per il corretto sviluppo del neonato.
Il latte artificiale è invece più proteico, anche se nel tempo le dosi e le quantità di proteine presenti nel latte si sono abbassate sempre di più, e oggi sono tali e quali a quelle presenti nel latte materno. Una differenza sostanziale riguarda però la tipologia di proteine presenti nei due alimenti. In quello materno esistono due diverse proteine, la metà viene digerita e l’altra metà ha invece funzione immunitaria e antibatterica. Nel latte artificiale invece non è così: non ha le stesse proprietà immunitarie di quello materno.
GRASSI
Il latte materno è molto grasso, per fornire l’energia necessaria al bambino. Se le poppate sono lunghe, il numero di grassi introdotti dal neonato lo faranno sentire più sazio. Questi grassi “particolari” si chiamano DHA e ARA.
Il latte artificiale invece, per quanto abbia gli stessi grassi contenuti nel latte materno, non ha le stesse funzioni.
CARBOIDRATI
Il lattosio, ovvero lo zucchero presente nel latte, sia materno che artificiale, è fondamentale per lo sviluppo cerebrale. Questa sostanza si trova in entrambe le tipologie di latte, materno e artificiale, però quello presente nel latte artificiale è privo di oligosaccaridi, che servono ad alimentare i batteri benigni presenti nell’intestino del neonato.
VITAMINE
Un’altra differenza tra il latte materno e quello artificiale riguarda il contenuto vitaminico. Il latte materno ne ha il doppio rispetto a quello artificiale.
Le vitamine più presenti sono la A, C, E, D, tanto che fino ai 6 mesi di vita del bimbo non è necessaria alcuna integrazione vitaminica. Il latte artificiale richiede invece un’integrazione di vitamine, soprattutto vitamina C.
Senza poi dimenticare che il latte materno contiene anche ferro, ormoni e tante altre sostanze utili allo sviluppo del bambino. Inoltre, il latte materno muta a seconda delle esigenze del neonato. Non solo in generale, ma anche in particolare. Ogni mamma produce un latte “su misura” per il proprio bimbo.
Il latte artificiale però è fondamentale nel caso in cui l’allattamento al seno non sia possibile. Se vuoi conoscere le dosi e quantità da dare ad un neonato leggi il nostro articolo
LATTE VACCINO AI NEONATI
Il latte vaccino, ovvero prodotto dalla mucca, non è adeguato all’alimentazione dei neonati. Infatti, contiene troppe proteine e il tuo bimbo potrebbe rischiare l’obesità durante la crescita. Infatti, nel latte materno sono presenti 9 grammi di proteine, mentre in quello vaccino sono addirittura 36. Un eccesso di proteine, sopratutto nel primo anno di vita, può determinare problemi di obesità futura nel bambino. Lo steso vale anche per l’eccesso di carboidrati e la carenza di lipidi.
Esistono in commercio anche latti artificiali derivati dal latte vaccino, altri invece sono latti di origine vegetale, soprattutto soia e riso. Entrambe le tipologie di latte però, quando vengono somministrate ai neonati, subiscono alcune modificazioni.
Infatti il latte vaccino, sia quello fresco che a lunga conservazione, non viene utilizzato per i bambini di età inferiore all’anno. Questa tipologia di latte non è in grado di fornire tutti i nutrienti necessari nelle corrette proporzioni e quantità. Infatti, il latte vaccino è carente di ferro e potrebbe portare all’insorgenza di una forma anemica. Inoltre, quello vaccino scremato è sconsigliato fino ai due anni di età.
Estrazione del latte materno: qual è il metodo migliore?
Il latte materno può essere estratto manualmente o con un tiralatte, sia manuale sia elettrico tra quelli da noi consigliati.
Conservazione del latte materno: le regole da seguire
Come qualsiasi alimento anche il latte materno ricco di proprietà va conservato in modo opportuno per evitarne il deterioramento
Il latte materno raccolto è possibile conservarlo:
- Fuori dal frigo, a temperatura ambiente (in situazioni in cui non si superino i 22-25 °C), per non più di 4 ore dall’estrazione!
- Nel frigorifero (0 – 4° C), per un massimo di 4 giorni.
- Nel congelatore- freezer (– 18°C), per un massimo di 6 mesi. (Non riempire mail il contenitore completamente in quanto, durante il congelamento, il latte aumenterà di volume)
Come utilizzare il latte materno precedentemente congelato?
Tipicamente una volta estratto il latte e conservato queste sono le indicazioni di massima da seguire (chiedere sempre consiglio al pediatra o all’ostretica di riferimento ovviamente!)
Il latte materno può essere scongelato trasferendolo nel frigorifero per circa 12 ore e da aspettare che sia scongelato
Una soluzione differente è quella di utilizzare la tecnica bagnomaria (non superando la temperatura di 37°).
Scosigliamo di lasciare il latte a scongelare a temperatura ambiente o nel microonde in quanto possono degradare le proprietà nutrizionali del latte!
Una volta scongelato?
Una volta scongelato il latte materno, dobbiamo seguire queste 3 semplici regole:
- Possiamo conservarlo per massimo 2 ore a temperatura ambiente
- Possiamo conservarlo per per massimo 24 ore in frigo
- Una volta scongelato NON va mai ricongelato!
Come riscladare il latte materno conservato in frigo?
Una volta tolto dal frigo come scaldare il latte?
Tipicamente si consiglia di riscaldarlo portando a temperatura di max 37° in un contenitore a bagnomaria (con acqua tipida per lacuni minuti). In alternativa si può utilizzare lo scaldabiberon.
Una volta riscaldato rimuovere la parte di grasso in eccesso ove presente. Sentire sempre la temperatura del latte prima di darlo al neonato.